Parigi, 13 maggio 2014
Lettera aperta al signor Dean Burnett,
responsabile traduzioni
AmazonCrossing
Egregio signore,
di recente AmazonCrossing si è rivolta ad alcuni membri dell’Associazione traduttori letterari di Francia con lo scopo di proporre loro contratti di traduzione di opere letterarie.
Sebbene naturalmente lieti dell’interesse che la vostra azienda (e attraverso questa, il gruppo AmazonPublishing) riserva alla traduzione letteraria, siamo comunque stati messi sull’avviso dal Consiglio europeo delle associazioni di traduttori letterari (Ceatl) riguardo ad alcune clausole dei vostri contratti, contrarie alla normativa e alle prassi vigenti in Europa, e nella fattispecie in Francia.
Poiché le discussioni intercorse tra voi e le associazioni rappresentanti i nostri colleghi tedeschi (VdÜ) e italiani (STradE) non hanno portato alla risoluzione di alcune divergenze fondamentali, teniamo a ribadire in che senso le condizioni che proponete sono incompatibili con il normale esercizio della professione nei nostri Paesi:
*Cessioni e sfruttamento dell’opera: il vostro contratto standard (per quanto ne sappiamo, stilato esclusivamente in inglese) non precisa se AmazonCrossing abbia acquisito i diritti di traduzione sull’opera da tradurre, per le opere originali che non sono entrate nel pubblico dominio. Inoltre, tale contratto contravviene anche alle norme contenute nel Code de la Propriété Intellectuelle, la legge francese che raccoglie le disposizioni relative al contratto di edizione, giacché prevede la cessione di tutti i diritti di sfruttamento economico in via esclusiva e irrevocabile, per il mondo intero e in qualunque formato, e questo senza alcun obbligo di utilizzazione da parte di AmazonCrossing. Il che mette ad esempio il traduttore nell’impossibilità di riacquisire i diritti sulla propria opera, anche se non sfruttata.
*Diritti morali: i contratti da voi proposti sono soggetti al diritto lussemburghese, il che pone un problema in merito al diritto morale dell’autore, che ci sta molto a cuore. Contrariamente al diritto francese, il diritto del Lussemburgo permette infatti all’autore di «cedere in tutto o in parte i propri diritti morali, purché questo non leda il suo onore o la sua reputazione». D’altronde, il vostro contratto-tipo sembra tenere in minima considerazione i diritti morali, giacché stipula quanto segue [traduzione nostra]: «Se le norme vigenti non lo impediscono, il Traduttore rinuncia in modo irrevocabile e incondizionato a qualunque diritto morale egli possa rivendicare oggi o in futuro sulla Traduzione (e su qualunque suo aggiornamento o revisione). Nel caso in cui le norme vigenti gli impediscano di rinunciare ai propri diritti morali, il Traduttore s’impegna, irrevocabilmente e incondizionatamente, a non far mai valere alcun diritto morale egli possa rivendicare oggi o in futuro»!
*Compenso: i compensi che proponete (tra 5 e 12 centesimi di dollaro a parola-fonte) sono del tutto inaccettabili: il vostro livello minimo è tre volte più basso della media dei compensi riscontrati in Francia. Inoltre, per quanto concerne i diritti secondari, il contratto esclude taluni introiti dall’imponibile (pubblicità), mentre altri sono interamente affidati alla buona volontà di AmazonCrossing (abbonamenti, edizioni digitali...)
*Stesura di testi: ai termini del vostro contratto, l’accettazione o il rifiuto della traduzione sono rimessi esclusivamente alle vostre valutazioni e, in caso di rifiuto, AmazonCrossing ha facoltà di pretendere la restituzione della prima metà del compenso versato al Traduttore: tutte disposizioni contrarie al Code des usages vigente in Francia. Oltre a ciò, vorremmo mettere in evidenza il fatto che tutto il lavoro di stesura di testi riguardanti le traduzioni in francese non può essere svolto che da un’équipe editoriale di madrelingua francese, con una perfetta padronanza delle particolarità culturali e stilistiche dei testi stessi. Ebbene, sino a questo momento tutti i documenti che avete fatto pervenire a traduttori europei (documenti legali, ma anche norme redazionali, stilistiche e tipografiche) sono stati stilati esclusivamente in inglese e sono in tutta evidenza destinati a un pubblico (di traduttori e lettori) anglosassone.
D’altro canto, il vostro contratto stabilisce che il traduttore debba rendere conto due volte la settimana dello stato d’avanzamento del suo lavoro e inviare versioni successive della traduzione, che a quel punto possono diventare oggetto di osservazioni: tutto ciò va contro il rapporto fiduciario che deve prevalere fra editore e traduttore, e rivela una scarsissima conoscenza delle condizioni in cui si elabora una traduzione letteraria. Il traduttore dev’essere libero di organizzare il proprio lavoro come meglio crede, e non è tenuto a giustificare le sue scelte se non al momento in cui queste diventano definitive, vale a dire alla consegna della traduzione.
*Clausola di riservatezza: infine, come associazione impegnata nella difesa dei traduttori sia a livello giuridico, sia sul piano delle condizioni professionali e dei compensi, ribadiamo senz’altro che la clausola di riservatezza che pretendete di far firmare ai vostri potenziali collaboratori prima di qualunque altra discussione è contraria alle modalità di negoziazione di un contratto leale ed equilibrato. Un contratto non è documento da firmare tal quale, così come viene proposto: i traduttori che lo ricevono devono poterlo sottoporre a un vaglio critico ed eventualmente potersi consultare con i colleghi e con le associazioni di categoria sui punti che ritengono discutibili.
Certi del vostro desiderio di familiarizzare con il contesto giuridico e sociale in cui si muovono i traduttori letterari francesi, ci permettiamo di invitarvi a consultare la documentazione seguente:
- Il Code des usages d’une œuvre de littérature générale, firmato il 17 marzo 2012 tra l’Associazione dei traduttori letterari di Francia e il Syndicat national de l’édition (associazione di categoria degli editori francesi). Tale Codice è stato modificato e completato dalla Guide de la traduction littéraire, co-firmata da ATLF e Sne;
- il contratto modello per la traduzione proposto dall’ATLF;
- l’indagine annuale dell’ATLF sui compensi nell’ambito della traduzione letteraria;
- l’accordo-quadro sul contratto di edizione nell’era digitale, firmato il 21 marzo 2013 tra il Consiglio permanente degli autori e il Sne (cf. sopra).
Restiamo comunque a vostra completa disposizione nel caso che vogliate incontrarci per discutere di come sviluppare la vostra attività editoriale in Francia, a condizioni soddisfacenti sia a termini di legge, sia di migliori prassi raccomandate dalla professione.
Con l’occasione, vogliate gradire i nostri più distinti saluti,
Il Consiglio dell’ATLF