Traduzione editoriale e crisi Covid-19: esiti dell’inchiesta
Tra il 29 marzo e il 30 aprile 2021 Strade, mediante il suo Osservatorio, ha condotto un’inchiesta via google docs alla quale hanno partecipato 263 traduttori editoriali. Il questionario, anonimo, ambiva a ricostruire l’andamento lavorativo a partire dalla crisi covid, con uno sguardo al futuro sulla base dei contratti già firmati.
La sintesi dello studio è scaricabile in pdf.
Malgrado di primo acchito emerga l’impressione che l’ambito traduttivo abbia “tenuto”, in linea col buon andamento della filiera editoriale, vi sono alcuni indicatori allarmanti. Il 52% dei rispondenti dichiara di aver lavorato meno del solito nel corso del 2020, e il 31,2% era disoccupato al momento del sondaggio.
I sostegni governativi hanno portato ossigeno a due terzi dei rispondenti, ma l’attenzione rimane concentrata sul 2021, per l’onda lunga della crisi e le probabili conseguenze differite su un lavoro come quello della traduzione editoriale, pianificato con mesi di anticipo. Lo slittamento dell’uscita di molti titoli ha creato un vuoto che, complice la “terza ondata”, ha cominciato a delinearsi nei primi mesi di quest’anno. Se anche i dati raccolti da inchieste analoghe risulteranno simili, sarà un’ulteriore prova che un sostegno strutturale alla traduzione editoriale verso l’italiano è sempre più impellente.
Segnaliamo inoltre gli esiti dell’inchiesta condotta da Biblit.
Giornata mondiale del diritto d’autore 2021
Anche quest’anno Strade celebra il 23 aprile, Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, con un’iniziativa tesa a ricordare come dietro a ogni libro ci sia il lavoro di molte persone, ognuna con una sua professionalità. Tra queste ci sono ovviamente anche i traduttori editoriali.
Ringraziamo le colleghe e i colleghi che ci hanno inviato una foto per realizzare il collage sottostante [clic sull’immagine per visualizzarla ad alta definizione]: Stefano Musilli, Katia De Marco, Giovanna Paterniti, Claudia Valeria Letizia, Raffaella Scardi, Leah Janeczko, Serena Tarascio, Giuseppe Iacobaci, Stefania De Franco, Andrea Bigliardi, Daniele Petruccioli, Daniela Almansi, Caterina Garzonio, Prisco Oliva, Deborah Rabitti, Laura Rescio.
Il testo recita:
L’Italia verso l’implementazione della Direttiva UE sul diritto d’autore nel mercato unico digitale: ci sono anche i traduttori editoriali!
Titolo IV, Capo 3, Art. 18: diritto a una remunerazione adeguata e proporzionata.
Art. 19: obbligo di trasparenza degli editori sui profitti.
Strade sta seguendo con attenzione l’iter di recepimento della direttiva UE sul copyright, recentemente passata al vaglio del Parlamento in forma di legge di delegazione. Decisiva, ora, la fase che porterà ai decreti attuativi entro la scadenza di giugno.
Professionalità o presunta affinità?
Roma, 15 aprile 2021
A proposito della polemica sulle traduzioni europee di The Hill We Climb, di Amanda Gorman, va sottolineato che già da tempo si rileva una crescente spinta ad assegnare traduzioni di libri stranieri secondo criteri estranei alla traduzione: la visibilità e la spendibilità commerciale e mediatica del nome del traduttore, o l’affinità di vissuto e di appartenenza identitaria con l’autore, diventano pericolosamente preferibili rispetto alla competenza e alla professionalità. Il recente dibattito emerso in proposito muoveva, almeno in parte, dalla denuncia di questo problema, ma alcune delle istanze avanzate a monte della controversia hanno preso direzioni impreviste e incontrollate.
Strade afferma con decisione che la traduzione non ha colore né genere.
Nel commissionare la traduzione di un testo devono sempre restare in primo piano l’esperienza, la professionalità e la competenza del traduttore. Analogamente, far affiancare il traduttore da figure intermedie prive di competenze traduttive fa sì che, in nome di una malintesa correttezza politica, si producano pratiche anche vessatorie di sorveglianza sul suo lavoro. Traduttore e autore stesso, così, vengono posti ai margini del processo di traduzione, con gravi rischi per la trasmissione dei testi e delle idee a livello internazionale.
È indubbio che la filiera dell’editoria debba accogliere sempre più professionisti italiani discendenti da persone nate altrove, senza per questo impiegarli soltanto nel lavoro su opere attinenti alla loro esperienza o identità. Al di là delle polemiche passeggere, Strade auspica con forza che i criteri guida nella scelta di una traduttrice o di un traduttore siano sempre quelli di capacità e adeguatezza, e che la dignità della traduzione sia messa al riparo da istanze umorali e da frettolose soluzioni di facciata.
Il comunicato in pdf.