Gli 80 anni della LDA e il recepimento della direttiva UE: i rilievi di Strade
Esattamente ottant’anni dopo il varo della Legge sul diritto d’autore (Legge n.633 del 22 aprile 1941), con la Legge di Delegazione Europea n.53 del 22 aprile 2021 è stata conferita la delega al governo di recepire la direttiva europea sul diritto d’autore nel mercato unico digitale. Strade ha analizzato punto per punto il titolo IV, capo 3 della direttiva che affronta il tema dell’equa remunerazione di autori e artisti (interpreti o esecutori) nei contratti di sfruttamento. Con il recepimento della direttiva, gli autori si aspettano che la normativa italiana sul diritto d’autore venga finalmente aggiornata, rafforzandone e adeguandone le tutele, per rendere effettiva la protezione dei loro diritti progressivamente erosi dalle pratiche di sfruttamento attuali. La nuova legge di sistema sul libro rappresenta un’occasione preziosa.
Tra le proposte di Strade in questo ambito, l’introduzione di buone prassi contrattuali come i contratti con royalty, i contratti di edizione di traduzione per la singola edizione e, nel caso della contrattualistica finora erroneamente considerata prassi, la drastica riduzione della cessione diritti (schiacciata sul massimo di legge, cioè 20 anni). Vanno inoltre colmati dei vuoti, quali la previdenza per gli autori e un fondo strutturale a sostegno delle traduzioni verso l’italiano. Tutto questo per recepire il concetto chiave contenuto nella direttiva, vale a dire quello di una remunerazione adeguata e proporzionata del lavoro autorale, fin troppo sprovvisto di tutele.