Un Fondo per i traduttori italiani – lettera aperta e firme
Un fondo per i traduttori editoriali italiani
Dall’inizio degli anni 2000 la percentuale dei titoli tradotti in Italia tende costantemente a calare.
La prima conseguenza è un ovvio impoverimento della cultura. Tradurre significa conoscere, dialogare, scambiare e far circolare idee e stili di vita: niente come una traduzione aiuta a comunicare, cioè a rendere comuni, e dunque di tutti, differenze e similitudini, stimolando la crescita culturale e civile dei popoli. Come osserva Olga Tokarczuk (Nobel per la letteratura 2018), leggere gli autori stranieri è un vaccino contro le visioni del mondo precostituite e strumentali.
Ma la traduzione incide spesso in modo cospicuo sul prezzo del libro e per alcuni editori è un capitolo di spesa da tagliare. In tale contesto i traduttori italiani – già privi di tutele e, con i loro 15.000 euro lordi di reddito medio annuo, fra i meno pagati d’Europa – vedono peggiorare drasticamente la propria condizione e svalutare le competenze necessarie al mestiere: una tendenza che penalizza la qualità e condanna a un declino dei saperi al quale è urgente porre un argine.
È dunque per proporre opere meritevoli provenienti da ogni parte del mondo in traduzioni di pari valore che chiediamo di seguire l’esempio di altri Paesi europei con l’istituzione di un fondo nazionale a sostegno dei traduttori editoriali verso l’italiano, incoraggiando così gli editori a pubblicare libri che esulino dalle strette logiche del mercato e incentivando l’adozione di buone pratiche in riconoscimento della dignità del lavoro dei traduttori, riconoscimento che non può prescindere da compensi e contratti equi.
È inoltre necessario investire sulla formazione sia di base sia permanente con laboratori e borse di studio, di lavoro e di ricerca che favoriscano il confronto, lo scambio e l’aggiornamento costante in Italia e all’estero. Occorre infine moltiplicare e potenziare spazi come le residenze per i traduttori, fondamentali luoghi di studio e di incontro fra chi scrive, chi traduce e chi legge.
Per tutte queste ragioni proponiamo quindi di istituire un fondo strutturale per la traduzione e la formazione sul modello del Deutscher Übersetzerfonds (fondo traduttori tedesco), finanziato congiuntamente dai ministeri della Cultura e degli Esteri con la partecipazione di fondazioni private, ed erogato direttamente ai traduttori e alle loro associazioni.
I firmatari dell’appello per l’istituzione del fondo nazionale
Stranieri, in ordine alfabetico:
Jacob Aagaard (scrittore, campione di scacchi) – Danimarca
Emma Adbåge (Premio August 2018, Premio Andersen 2020) – Svezia
Majgull Axelsson (scrittrice, giornalista. Premio August 1997) – Svezia
Marcos Bagno (linguista e traduttore) – Brasile
Sara Baume (Premio Geoffrey Faber Memorial 2015) – Irlanda
Bergsveinn Birgisson (scrittore, filologo) – Islanda
Hassan Blasim (poeta, regista, scrittore) – Iraq
Marica Bodrožić (Premio letterario dell’Unione europea 2013) – Croazia, Germania
Per Aage Brandt (scrittore, poeta, musicista) – Danimarca
Noam Chomsky (linguista, filosofo, teorico della comunicazione, saggista, Laurea honoris causa in Lettere – Università di Firenze 2004, Laurea honoris Causa in Psicologia – Università di Bologna 2005, Dottorato onorario in Neuroscienze – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste 2012) – Stati Uniti
J.M. Coetzee (Booker Prize 1983, 1999, Premio Nobel 2003) – Sudafrica
Kjell Ola Dahl (Riverton Prize 2017) – Norvegia
László Darvasi (Premio “József Attila” 1998) – Ungheria
Jared Diamond (Premio Pulitzer 1997) – Stati Uniti
Hernan Diaz (finalista Premio Pulitzer 2018) – Stati Uniti
Catherine Dunne (scrittrice) – Irlanda
Ralph Dutli (Düsseldorf literary award 2014, Erich Fried Prize 2018) – Svizzera
Mattias Edvardsson (scrittore) – Svezia
Nathan Englander (Premio Pivano 2019) – Stati Uniti
Haydar Ergülen (Premio Ciampi 2019) – Turchia
Nevo Eshkol (Publishers Association Gold Prize 2005) – Israele
Marcelo Figueras (Premio Scanno 2014) – Argentina
Jamie Ford (scrittore) – Stati Uniti
András Forgách (Attila József Prize 2006, Balázs Béla Award 2009) – Ungheria
Paul Fournel (Premio Goncourt de la Nouvelle 1989) – Francia
Jonathan Franzen (Berlin Prize nel 2000, National Book Award per la narrativa 2001, James Tait Black Memorial Prize 2002) – Stati Uniti
Hideo Furukawa (scrittore, Nihon SF Taishō Award 2002, Noma Literary New Face Prize 2015) – Giappone
Sergej Gandlevskij (Premio Poet 2010, Premio Josif Brodskij 2013) – Russia
Inés Garland (Premio Hugo Award 1990, Premio Sirloin al miglior libro 2004, Premio Deutscher Jugendliteraturpreis 2014) – Argentina
Nina George (scrittrice, presidente dell’European Writers’ Council) – Germania
Arnon Grunberg (Golden Owl Award 2001, Premio Bordewijk 2004) – Olanda
Ayelet Gundar-Goshen (Premio Sapir 2013, premio Adei Wizo “Adelina Della Pergola” 2016, Premio Jewish Quarterly Wingate 2017) – Israele
Daniel Hahn (scrittore, traduttore, editor inglese) – Gran Bretagna
Amy Hempel (Ambassador Book Award 2007, Premio Rea 2008, Premio PEN/Malamud 2009) – Stati Uniti
Anosh Irani (Premio Rogers Writers’ Trust Fiction 2010, Governor General’s Award for English-language fiction 2010) – India, Canada
Cilla Jackert (Premio Slangbellan 2013, Premio svedese della Radio dei Bambini 2019) – Svezia
Siri Ranva Hjelm Jacobsen (Premio MARetica 2019) – Danimarca
Mitsuyo Kakuta (scrittrice, Noma Literary New Face Prize 1996, Premio Naoki 2004, Premio Kawabata 2006) – Giappone
Hitomi Kanehara (scrittrice, Premio Akutagawa 2003) – Giappone
Mieko Kawakami (scrittrice, Premio Akutagawa 2007, Premio Tanizaki 2013) – Giappone
Abe Kazushige (scrittore, Noma Literary New Face Prize 1999, Premio Akutagawa 2004, Premio Tanizaki 2010) – Giappone
Natsuo Kirino (scrittrice, Premio Edogawa Ranpo 1993, Premio Naoki 1999, Premio Tanizaki 2008) – Giappone
László Krasznahorkai (Man Booker International Prize 2015) – Ungheria
Andrej Kurkov (scrittore tradotto in 25 lingue) – Ucraina
Rose Lagercrantz (Astrid Lindgren Prize 1979, Premio August 1995) – Svezia
Liisa Liimatainen (scrittrice, giornalista) – Finlandia
Valeria Luiselli (American Book Award 2018, Premio Pivano 2020) – Messico
Mazen Maarouf (Premio letterario Multaqa 2016) – Palestina
Shion Miura (scrittrice, Premio Naoki 2006, Japan Booksellers’ Award 2012) – Giappone
Liz Moore (scrittrice, musicista) – Stati Uniti
Péter Nádas (Premio Kossuth 1992, Premio Franz Kafka 2003, Gran Maestro e Gran Croce con Collare dell’Ordine al Merito della Repubblica ungherese 2007, Brücke-Berlin-Preis 2012) – Ungheria
Guadalupe Nettel (Premio Antonin Artaud 2008, Premio Anna Seghers 2009, Premio de narrativa breve Ribera del Duero 2013) – Messico
Andrés Neuman (Premio Alfaguara de Novela 2009, Premio de la Crítica Española 2010) – Argentina
Ito Ogawa (scrittrice, Premio Bancarella della Cucina 2011) – Giappone
Anne Østby (scrittrice, giornalista) – Norvegia
Tim Parks (Premio Roma 2013) – Gran Bretagna, Italia
Alan Pauls (Premio Herralde de Novela 2003) – Argentina
Daniel Pennac (Premio Cento 1993, Premio Grinzane Cavour 2002, Legione d’onore 2005, Laurea ad Honorem dell’Università di Bologna, Premio Chiara alla Cariiera 2015) – Francia
Perez Tiziano (direttore del Fondo olandese per la Letteratura) – Olanda
Jutta Richter (Premio Strega Ragazzi/ragazze 2018) – Germania
Clara Sánchez (Premio Nadal 2010) – Spagna
Mårten Sandén (Astrid Lindgren Prize 2015) – Svezia
Judith Schalansky (Spycher: Literaturpreis Leuk 2012, Droste-Preis 2015, Premio Wilhelm Raabe Literature 2018) – Germania
Jessica Schiefauer (Premio August 2011 e 2015) – Svezia
Evgenij Solonovich (traduttore in russo di poeti italiani) –Russia
Vladimir Sorokin (Premio Gor’kyj 2010, Premio Von Rezzori 2015, Nos 2010 e 2017, Super-nos 2020) – Russia
Jón Kalman Stefánsson (scrittore) – Islanda
David Szalay (Gordon Burn Prize 2016) – Canada
Randy Taguchi (scrittrice) – Giappone
Tuğrul Tanyol (Premio “Behçet Necatigil”, Premio “Attilâ İlhan”, Premio “Europa in Versi”) – Turchia
Olga Tokarczuk (Premio Nobel 2018) – Polonia
Krisztina Tóth (Attila József Prize 2000) – Ungheria
Thomas Tsalapatis (Premio inediTo 2018) – Grecia
Ljudmila Ulickaja (Russkij Booker 2001, Premio Penne 2006, Premio Bol’shaja Kniga, Premio Bauer/Ca’Foscari 2010, Premio Simone de Beauvoir 2011, Legione d’onore 2014) – Russia
Clara Usón (Premio Lumen 1988, Premio de la Crítica 2013) – Spagna
Jean-Charles Vegliante (poeta-traduttore, Università La Sorbonne, italianista) – Francia
Morten Visby (presidente CEATL) – Danimarca
Westö Kjell Westö (Nordisk råds litteraturpris 2014) – Svezia
Alia Trabucco Zerán (scrittrice) – Cile
Italiani, in ordine alfabetico:
Gabriella Armando (editrice)
Elisa Biagini (poeta, traduttrice, curatrice del festival internazionale di poesia “Voci lontane, voci sorelle”)
Matteo Bussola (scrittore, fumettista, conduttore radiofonico)
Emanuela Bussolati (scrittrice, illustratrice)
Davide Camarrone (giornalista, scrittore, direttore Festival delle Letterature migranti)
Chiara Carminati (scrittrice, traduttrice)
Gianrico Carofiglio (scrittore)
Alessandra Casella (attrice, conduttrice, scrittrice)
Ernesto Ferrero (scrittore, traduttore)
Lorenza Foschini (scrittrice, giornalista)
Vera Gheno (sociolinguista, traduttrice, conduttrice radiofonica)
Loredana Lipperini (conduttrice radiofonica, scrittrice)
Vito Mancuso (scrittore, studioso)
Dacia Maraini (scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice)
Michela Marzano (filosofa, accademica, politica, saggista)
Francesca Melandri (scrittrice, sceneggiatrice)
Davide Morosinotto (scrittore)
Carlotta Natoli (attrice)
Paolo Nori (scrittore, traduttore)
Piergiorgio Paterlini (scrittore, giornalista)
Elio Pecora (poeta)
Tommaso Pincio (traduttore, scrittore)
Gian Piero Piretto (slavista, scrittore)
Bianca Pitzorno (scrittrice, autrice televisiva, traduttrice)
Roberto Piumini (scrittore)
Antonio Prete (scrittore)
Vanni Santoni (scrittore, giornalista)
Alessandra Sarchi (scrittrice)
Agnes Schwienbacher (scrittrice)
Luca Serianni (linguista, filologo)
Igiaba Scego (scrittrice)
Bruno Tognolini (scrittore, sceneggiatore)
Thomas Trabacchi (attore)
Giorgio Vasta (scrittore)
Serena Vitale (slavista, scrittrice, traduttrice)
Alcune dediche accluse ai libri tradotti consegnati alle alte cariche dello stato insieme all’appello
Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Il riconoscimento e il sostegno accordati per la prima volta dal Governo ai traduttori, da sempre autori di sconfinamenti e costruttori di ponti, ha reso per noi meno cupo quest’anno terribile. Mi piace e mi onora pensare che questo mio grande autore sia stato destinato al mio grande Presidente.
Con gli auguri più belli,
Maria Baiocchi
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Al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte
Lingue diverse danno da sempre origine a narrazioni e visioni differenti, alle quali si accede grazie a chi, con le parole giuste, tesse relazioni e favorisce la comprensione. Proprio quello che facciamo noi traduttori.
Buon anno, buon lavoro e grazie!
Barbara Delfino
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All’Onorevole Debora Serracchiani
A una persona da sempre impegnata a tradurre i diritti in azione politica, certi della sua sensibilità verso i diritti dei traduttori editoriali quali lavoratori e autori, le dedichiamo questo libro nella speranza di poterla incontrare presto.
Con tutta la nostra stima,
Strade – Traduttori Editoriali
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All’Onorevole Dario Franceschini
Dedichiamo questo libro allo scrittore, fiduciosi che dopo il grande successo avuto in Francia grazie alla traduttrice Chantal Moiroud, le sue opere vengano tradotte in tante altre lingue, e al politico, affinché nella sua azione di sostegno alla filiera dell’editoria e tutti i suoi autori non dimentichi i traduttori grazie a cui la letteratura circola.
Con tutta la nostra stima,
Strade – Traduttori Editoriali
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Caro Matteo, [Orfini]
il mio nome è Thomas Tsalapatis, sono poeta e autore teatrale greco.
Le lingue dei nostri due paesi hanno molti elementi in comune. E non mi riferisco solo alle parole che condividiamo nell’uso e che descrivono il contatto tra due popoli attraverso i secoli, di due lingue disseminate di capolavori letterari e al contempo circoscritte geograficamente alle nazioni in cui viviamo. In un’epoca di assoluta omologazione la traduzione è l’unico modo per conservare la nostra essenza.
La traduzione è un modo essenziale di incontro, scambio e dialogo.
Ho pubblicato, nella mia lingua, sette libri (che diventeranno presto otto), ma nessuna gioia è paragonabile a quella provata quando li ho visti editi in Italia e in Francia.
La loro traduzione è un’azione di rinascita e non solo, è un transito che mi ha consentito di conoscere ancora altre culture e persone che hanno cambiato la mia vita. È come se questi libri avessero aggiunto un’ulteriore dimensione alla mia esistenza.
La traduzione dalla lingua greca verso l’italiana, e viceversa, è un ponte sopra il Mar Ionio. Un ponte secolare che dobbiamo proteggere come parte della nostra identità. Un elemento del nostro comune passato, ma anche un presupposto per il nostro comune futuro.
La saluto con i miei migliori auguri di buone feste, certo di un suo rinnovato impegno nel sostenere le legittime richieste dei traduttori italiani,
Thomas Tsalapatis
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Caro Francesco Maria Giro!
Sono una scrittrice e ho avuto la gioia di vedere inviato a Lei il mio libro “La mia vita felice”.
È un libro che è stato tradotto in 25 lingue e, di tutte queste, quella che mi rende più contenta è proprio l’italiano, per me la lingua più bella del mondo!
È una grande gioia, per me, e spero possa donare felicità a molti bambini italiani.
Credo che le esperienze che abbiamo durante l’infanzia siano le cose più importanti che ci accadano. E la ricchezza più grande è dunque avere a disposizione libri provenienti da tutto il mondo, che ci danno la sensazione di appartenenza e, inoltre, aumentano la nostra sensibilità linguistica. E come potremmo averli, senza questi importanti traduttori? Senza il loro instancabile lavoro, il mondo sarebbe più povero e più disgraziato in tutte le accezioni.
È per questo che pretendo che i traduttori italiani abbiano la possibilità di portare a termine i loro difficili compiti in circostanze ragionevoli e buone.
Con la speranza che la loro situazione migliori, Le mando i miei più cari saluti!
Rose Lagercrantz
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Cara Patrizia Prestipino,
se posso dedicarle questo libro è solo grazie al lavoro di una persona abbastanza generosa, pazza e paziente da dedicare la sua vita a tradurre letteratura.
È davvero un lavoro altruista, ma anche silenzioso, per cui è facile che la sua importanza per tutti noi passi inosservata.
La traduzione ci permette di conoscerci al di là dei confini, di condividere lezioni di storia, poesia ed esperienza. E non solo le lezioni impartite dai potenti, ma quelle apprese dai diseredati. Personalmente, è una cosa di cui sono molto grata.
Spero che il libro le piaccia e le mando i miei saluti.
Siri Ranva Hjelm Jacobsen
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All’Onorevole Antonio Palmieri
Sono una poeta e traduttrice e sostengo l’appello di Strade. con l’augurio che leggendo questo libro possa apprezzare il lavoro di chi l’ha scritto e di chi l’ha tradotto,
Le auguro Buone Feste,
Elisa Biagini
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Ad Alessandro [Fusacchia]
“Quella re-ispirazione, senza la quale tradurre è solo parafrasare in un’altra lingua.” – Fernando Pessoa
Per risolvere le crisi del mondo servono buone idee e persone capaci di tradurle in qualcosa di concreto: buone politiche e buoni libri, per esempio. E visto che alla fine siamo tutti un po’ traduttori, da traduttrice a traduttore: un grazie enorme, pieno di stima e di fiducia, guardando a un mondo più equo e a un futuro migliore.
Buon Natale e buon 2021!
Anna
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Cara Flavia, [Piccoli Nardelli]
se quest’opera, oggi ritenuta fondamentale per la storia della Shoah, ha potuto riprendere il suo “viaggio”, dobbiamo ringraziare un traduttore americano, Peter Philkins, che l’ha scovata per caso fra gli scaffali di una delle librerie di seconda mano dove era stata dimenticata per decenni. Nella tappa italiana è toccato a me accompagnarla. Ed è stata un’esperienza di grazia nel suo duplice senso: grazia delle parole che danno forma all’indicibile, grazia che non assolve, non cancella le ferite, ma illumina, crea comunione e rende liberi. Un po’ come la traduzione.
Per questo lavoro, nel 2012, ho ricevuto il Premio alla traduzione italo-tedesco. L’ho accettato con gratitudine: diecimila euro sono una bella boccata d’ossigeno per le magre finanze di una traduttrice letteraria. Non senza, però, aver devoluto parte del premio a Strade e chiesto all’allora ministro Ornaghi di istituire un Fondo come quello degli amici tedeschi, per sostenere la meritevole opera di tutti i traduttori. Regalarti “Un viaggio” è un po’ sperare che quel cerchio possa finalmente chiudersi.
Con stima, fiducia e l’augurio affettuoso di buon Viaggio,
Marina
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All’Onorevole Albert Lanièce
“Gli scrittori creano la letteratura nazionale, mentre i traduttori rendono universale la letteratura” – José Saramago
Anche i virus per viaggiare hanno bisogno dei loro “traduttori”: i vettori. Noi traduttori letterari, invece, siamo vettori di parole indispensabili a propagare idee, e questo è il nostro contributo per rendere il mondo migliore. Certa di cogliere nel segno, le regalo una delle mie ultime fatiche, augurandomi di accendere il suo interesse per la nostra importante causa.
Buona lettura e buon Natale!
Anna Rusconi
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All’On. Nicola Fratoianni
Come api laboriose i traduttori attingono al nettare delle culture altrui, sorvolano instancabili, leggeri e quasi invisibili, tempi e spazi sconosciuti ai più,
ce ne donano echi, profumi e colori, come miele dorato che impreziosisce le nostre vite.
Giovanna Paterniti
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All’Onorevole Paola Frassinetti
Dopo Tolstoj non si può più vivere e scrivere come se Tolstoj non ci fosse mai stato, sosteneva un altro grande russo come Michail Bulgakov.
Avendo vissuto giorno e notte con lui per più di un anno per dare carne italiana alla sua Anna Karenina, posso solo confermarlo con grande, incantato entusiasmo.
Spero che sarà così anche per lei, quando avrà girato l’ultima pagina.
Claudia Zonghetti
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All’Onorevole Angela Colmellere
Nel 1975 nasce dalla penna di Guus Kuijer Madelief, ancora oggi amica e compagna di avventure di tanti, se non tutti, i bambini olandesi. Più di 40 anni dopo, grazie al lavoro di Camelozampa, anche i bambini italiani possono godere della freschezza sempre attuale di questo grande classico per l’infanzia. Un chiaro esempio di quanto sia importante l’aiuto della Commissione cultura a favore e salvaguardia della traduzione editoriale.
Grazie!
Valentina Freschi
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All’Onorevole Vittorio Sgarbi
La traduzione è un’arte, ma a differenza delle altre è invisibile e pagata a cottimo. Certa che saprà apprezzare e ringraziandola per il suo impegno, le invio anche a nome di Strade i miei più cordiali auguri di buon Natale e di un mondo migliore per tutti,
Marina Pugliano
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All’Onorevole Lucia Borgonzoni
con gratitudine per il suo impegno a combattere il Male, che pure bisogna conoscere, e che questo libro indaga e rivela “nella sua forma più perfetta”.
Monica Pareschi
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Gent.ma On. Vittoria Casa,
sono felice di inviarLe l’albo illustrato “La Buca” di Emma AdBåge, vincitore del Premio Andersen 2020, perché a mio avviso è un’immagine geniale del gioco libero e dell’infanzia.
Spero possa piacerLe e le chiedo di fermarsi un attimo a riflettere su quante delle storie che ha letto nell’arco della sua vita non avrebbe potuto leggere se non fosse per il lavoro dei traduttori editoriali. Lavoro che, ancora oggi, versa in condizioni che rasentano il disastroso.
Con un caro augurio di Buone Feste e la speranza di un Suo impegno per i diritti dei traduttori editoriali
Le mando i miei più cari saluti
Samanta K. Milton Knowles
Traduttrice dallo svedese e segretaria di StradeLab, associazione dei traduttori editoriali
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Gentile Onorevole Riccardo Nencini,
l’opera di Vladimir Sorokin di cui Strade le fa dono narra di un futuro non roseo per la cultura, in cui i libri bruciano e non sono più cibo per l’anima.
Noi traduttori editoriali, che con il nostro lavoro e la nostra arte trasformiamo il “cibo per l’anima” che giunge da lontano nella nostra bellissima lingua e il nostro “cibo” italiano in una moltitudine di lingue, abbiamo un presente difficoltoso e rischiamo di avere un futuro altrettanto in bilico.
Confidiamo che non ci lascerà soli.
Cordialmente,
Denise Silvestri
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All’Onorevole Alessandro Melicchio
La sua terra d’origine, la Calabria, come la mia, la Puglia, ha con la Grecia un legame lontano che affonda le sue radici nella storia più antica.
Il mar Ionio ci separa e ci collega, la traduzione ci consente di comunicare.
Mi auguro che questo viaggio letterario verso la remota isola di Astypalea, ricca di tradizioni come il nostro Sud, le sia gradito.
Con l’augurio di Buone Feste
Viviana Sebastio