Lettera a Fabio Del Giudice, direttore di Più Libri Più Liberi
Proseguono le iniziative in reazione all’affaire “Più Libri Più Liberi”, che quest’anno non riconosce traduttori e altri autori tra le “categorie professionali” che hanno diritto all’accredito alla mostra: ecco la lettera con cui STradE, SLC-CGIL e altre associazioni di autori chiedono risposte chiare da parte di Fabio Del Giudice, direttore della fiera della piccola e media editoria “Più Libri Più Liberi”, dopo che ai nostri primi, immediati contatti hanno fatto riscontro esponenti dell’AIE ignari della decisione e poi una sfuggente risposta del Del Giudice che alludeva solo al fatto che la «gratuità riconosciuta agli autori era tra quelle più onerose».
Se ne parla anche sul manifesto.
Gentile dottor Del Giudice,
la ringraziamo della celere risposta e della disponibilità.
La nostra richiesta di chiarimenti non era volta a ottenere agevolazioni o ingressi gratuiti per una cerchia ristretta, bensì a capire insieme se Lei, come rappresentante dell’AIE e direttore della fiera romana, consideri o meno gli autori e i traduttori operatori professionali del settore librario. Perché a noi pare evidente che sia così, e pensiamo che qualunque editore conosca il ruolo insostituibile di autori e traduttori nella produzione editoriale; tanto è vero che fino all’estate 2014 “Più libri più liberi” riconosceva a queste due categorie il pieno titolo di operatori professionali, in perfetta sintonia con le regole di accredito di altre manifestazioni del settore, e ne citiamo solo due: il Salone del Libro di Torino, come da pagina web, e la Children’s Book Fair di Bologna, che alla pagina web individua come operatori professionali editori, autori, illustratori, traduttori, agenti letterari, business developer, licensor e licensee, packager, stampatori, distributori, librai, bibliotecari, insegnanti, fornitori di servizi editoriali. Lei scrive che le ragioni per cui si è deciso di limitare l’accesso gratuito sono anche di natura economica; se da una parte possiamo comprendere la difficoltà congiunturale – sappiamo che i finanziamenti pubblici a eventi come la Fiera PLPL sono stati ridimensionati – dall’altra crediamo che l’esclusione di figure professionali come gli autori, i traduttori o gli illustratori, a campagna accrediti già iniziata (cosa che ha provocato confusioni e disparità di trattamento) abbia un significato simbolico e politico che sarebbe superficiale ignorare e aumenterebbe il malessere del mondo editoriale romano che, come Lei sa, vive già un periodo difficile. Pensiamo che la “puntuale verifica dell’appartenenza a una categoria” si possa eseguire in tanti modi: tramite il codice ISBN, l’iscrizione a un’organizzazione di categoria o professionale; che un limite temporale potrebbe aiutare a definire l’appartenenza: l’ultima pubblicazione dovrebbe risalire a 5 o 10 anni prima e non oltre. I modi sono tanti. A breve distanza dall’apertura della Fiera, la scelta più opportuna ci sembra ripristinare le modalità di accredito vigenti fino a pochi mesi fa. Quanto al futuro, proprio perché viviamo dentro questo mondo, per la prossima edizione suggeriamo di chiedere a tutti gli operatori professionali una partecipazione all’onere, offrendo un ingresso a prezzo ridotto anziché gratuito. La invitiamo a tornare sulle decisioni prese, e infine ci auguriamo che questa possa essere l’occasione per aprire un dialogo che porti all’individuazione di spazi e modalità per coinvolgere attivamente le categorie che rappresentiamo nella prossima edizione, così come avviene in altre fiere nazionali. In attesa di un gentile riscontro, La ringraziamo per l’attenzione.
La Segreteria di Strade : Elena Doria, Alice Gerratana, Daniele Petruccioli, Giordano Vintaloro
Coordinamento Sezione Scrittori SLC-CGIL: Tiziana Colusso, Ivana Conte, Franco Falasca, Massimo Giannotta, Nadia Nicoletti, Marco Palladini, Mario Quattrucci, Anna Santoliquido, Emanuela Schembari, Ilaria Urbano.
Ivo Milazzo Presidente di Associazione Autori di Immagini
Massimo Cestaro Segretario generale SLC CGIL