Strade aderisce alla manifestazione “Ci vuole un reddito”

Strade, Sezione traduttori editoriali di SLC-CGIL, aderisce alla manifestazione “Ci vuole un reddito”, che partirà sabato 27 maggio alle 14:30 da piazza Esquilino a Roma.

Non si tratta solo di difendere il reddito di cittadinanza, snaturato dal “Decreto lavoro” dello scorso Primo maggio, bensì di rivendicare un reddito di piena autodeterminazione, con particolare attenzione per le professionalità erose dall’esiguità dei compensi e caratterizzate da discontinuità strutturale.
Tale è il caso dei mestieri creativi atipici e di tutto il lavoro culturale non subordinato e precario, e in particolare delle mansioni autoriali del settore editoriale, quali sono gli scrittori, gli illustratori e anche i traduttori.
Per quanto riguarda i traduttori, la dispersione della committenza e la natura del mestiere prevedono, tra un contratto e l’altro, lunghi periodi di lavoro non retribuito, fatto di aggiornamento, studio del catalogo di editori italiani e stranieri, ricerca del prossimo libro di cui proporre la traduzione e così via: non si può pensare che i risibili compensi di mercato bastino a garantire un reddito di sopravvivenza a chi lavora in condizioni simili.
Tutto questo, in un Paese in cui il welfare è inadeguato e sempre meno universalistico e a fronte di un sistema previdenziale del tutto inaccessibile a chi, come chiunque lavori in regime di diritto d’autore, non versa contributi.
Strade quindi rivendica per gli autori editoriali un’indennità di discontinuità sul modello di quella dei lavoratori dello spettacolo, nel contesto di un aggiornamento del quadro legislativo sulla filiera editoriale (che preveda un fondo per i traduttori sul modello di altri paesi europei) e sul lavoro autoriale, anche alla luce delle novità normative che hanno interessato il diritto d’autore con il recepimento della direttiva UE 790/2019.

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