Il Cura Italia non dimentichi la cultura
Appello congiunto al governo Conte su iniziativa di Slc-Cgil e Strade affinché il decreto Cura Italia prenda in considerazione anche le lavoratrici e i lavoratori in regime di diritto d’autore.
Roma, 31 marzo 2020
In questa fase drammatica per tutto il Paese, SLC-CGIL, Strade e le associazioni di categoria che aderiscono al presente appello sono impegnate a dare voce e visibilità ai molti lavoratori atipici che rappresentano e che si vedono oggi esclusi dalle misure di sostegno al reddito previste dal Decreto Cura Italia.
Tra questi, autori, traduttori, illustratori, figure autoriali indispensabili nella produzione del libro e nel mercato culturale, nonché categoria fragile vessata da compensi bassi e costanti problemi di recupero crediti. Non tutti coloro che ne fanno parte sono iscritti alla Siae o ad altre collecting societies. Lavorando prevalentemente in regime di diritto d’autore, queste figure sono inoltre esenti dall’obbligo di versamenti contributivi, per i quali difficilmente arriverebbero in ogni caso a disporre di margini economici sufficienti. Per queste e altre ragioni, nonostante il prezioso lavoro che svolge si tratta di una platea di poche migliaia di lavoratori che rimane a oggi invisibile.
La cultura non si ferma. Ma arranca. In un momento storico che vede la chiusura delle librerie (un dramma per quelle indipendenti) e la sospensione di fiere ed eventi culturali dal vivo, l’intero comparto editoriale è in stand-by. Sono attese conseguenze drammatiche a breve. In una newsletter del 24 marzo, l’AIE (Associazione Italiana Editori) ha stimato per il 2020 “18.600 opere pubblicate in meno; 39,3 milioni di copie in meno stampate e confezionate; 2.500 titoli in meno tradotti”. Lo smart working e l’e-commerce non bastano né a dare reale continuità al lavoro, né a offrire uno sfogo per il mercato.
È pertanto necessario che il governo provveda a includere tempestivamente autrici e autori negli interventi di sostegno al reddito, garantendo loro un congruo salvagente economico.
L’articolo 27 del recente Decreto Cura Italia non prevede queste figure tra i beneficiari dell’una tantum. Una incomprensibile mancanza che riteniamo vada sanata con il Rem (Reddito di emergenza), contemplando l’estensione dei trasferimenti anche oltre il mese di marzo.
L’articolo 89, che istituisce un fondo emergenziale per lo spettacolo, il cinema e l’audiovisivo, deve essere esteso anche alle figure autoriali del comparto editoriale.
SLC-CGIL, congiuntamente a Strade, AITI, ANITI e AI – Autori di Immagini, chiedono al governo che nessuno sia lasciato indietro. Anche nel settore della cultura.