StradeLab al Festival delle letterature migranti 2019
Anche quest’anno StradeLab, insieme ad ANITI, cura la sezione Lost (and Found) in Translation del Festival delle letterature migranti, in calendario a Palermo dal 9 al 13 ottobre.
I sei incontri portano la firma di Eva Valvo per StradeLab e di ANITI – Associazione Nazionale Italiana Traduttori e Interpreti. Di seguito il calendario completo.
Venerdì 11 Ottobre
Ore 09:30-11:00 Museo Archeologico Regionale A. Salinas | Agorà
A scuola di… Translation Slam! Una sfida di traduzione dedicata a Robinson Crusoe
Si dice che i classici della letteratura non invecchino mai… ma le traduzioni? A trecento anni dalla pubblicazione del romanzo di Daniel Defoe, ricorderemo il celebre naufrago con una sfida di traduzione tra gli alunni dell’Educandato Statale “Maria Adelaide” e quelli del Liceo Ginnasio di Stato “Francesco Scaduto” di Bagheria, guidati rispettivamente dai traduttori Alfonso Geraci e Barbara Teresi. Gli anglisti Antonio Bibbò e Riccardo Capoferro commenteranno le scelte e strategie traduttive, invitando il pubblico a intervenire.
Con Alfonso Geraci e Barbara Teresi, traduttori, Strade; Antonio Bibbò, University of Manchester; Riccardo Capoferro, Università degli Studi “La Sapienza” di Roma
Modera Eva Valvo, traduttrice
Venerdì 11 Ottobre
Ore 19:30-20:30 Palazzo Branciforte
Mediatori linguistici e cittadini migranti: figure a confronto per una società in trasformazione
Nell’ultimo decennio, in conseguenza dell’inarrestabile flusso migratorio verso le nostre coste, la figura del mediatore linguistico-culturale è diventata di fondamentale importanza, senza però che le venga riconosciuta adeguata dignità professionale e remunerativa. Chi è, quindi, un mediatore linguistico-culturale o un interprete forense? Quali sono le nuove sfide che si trova ad affrontare e come deve essere strutturato il suo percorso formativo? Queste e altre domande saranno al centro del dibattito su vecchie figure professionali che devono, oggi, adeguarsi alle nuove esigenze di una società in trasformazione.
Con Rossella Tramontano, traduttrice, vicepresidente nazionale ANITI
Modera Lyudmila Kirilova, traduttrice
Venerdì 11 Ottobre
Ore 21:30 Institut Français Palermo
Proiezione del documentario “The Miracle of the Little Prince”
Dir: Marjoleine Boonstra, The Netherlands / 2018 / 89 min
v.o. con sottotitoli in italiano
Con versioni in oltre trecento lingue, Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry è una delle opere più tradotte del mondo. Questo documentario parla delle traduzioni del libro in alcune lingue a rischio di estinzione: dal deserto marocchino alle terre dei sami, dal Centro America al Tibet, le parole del piccolo principe tracciano direttrici attraverso il pianeta, lungo cui il messaggio di conforto e speranza al centro del libro riecheggia nell’impegno dei traduttori. Non importa quanto siano diverse le loro culture, ciò che li unisce è la convinzione che sia essenziale che le persone possano continuare a pensare, sognare e parlare nella loro lingua madre.
Presentano Eric Biagi, direttore dell’Institut Français Palermo, ed Eva Valvo, coordinamento nazionale Strade
In collaborazione con Institut Français Palermo, Goethe-Institut Palermo e programma audiovisivi
Sabato 12 ottobre
Ore 10:00-11:00 Museo Archeologico Regionale A. Salinas | Agorà
Tradurre (e rileggere) Robinson Crusoe 300 anni dopo
Prima ancora di essere un romanzo, Robinson Crusoe (1719) è il mito fondativo dell’uomo moderno dell’impero britannico, pronto a ricreare il suo ambiente domestico ovunque e in grado di assoggettare i selvaggi locali. Come ha scritto James Joyce, “tutta l’anima inglese è in Crusoe: l’indipendenza virile, la crudeltà inconscia, l’intelligenza tardiva eppur efficace, l’apatia sessuale, la religiosità pratica, la taciturnità calcolatrice”. Quello di Robinson è soprattutto un mito che subito dopo la pubblicazione del romanzo si è espanso verso altre forme artistiche, dalla pubblicistica alle pantomime, dal teatro al cinema. Tradurre e rileggere il romanzo è perciò quanto mai un viaggio a ritroso attraverso le centinaia di reincarnazioni di questo mito, riconoscere le innumerevoli rifrazioni che una storia all’apparenza semplice (un giovanotto un po’ ribelle fa naufragio su un’isola deserta) ha saputo avere nel corso di appena trecento anni.
Dialogo con Antonio Bibbò, University of Manchester, e Riccardo Capoferro, Università degli Studi “La Sapienza” di Roma
Modera Alfonso Geraci, traduttore
Sabato 12 ottobre
Ore 19:30 Museo Archeologico Regionale A. Salinas | bookshop
“Parlo la lingua che non scrivo”. Narrare nella lingua migrante
Nella globalizzazione crescente, che sempre più sembra restringere gli spazi e le diversità delle culture, anche gli scrittori che parlano lingue minoritarie si vedono costretti a scrivere, o far tradurre, le loro storie nelle grandi lingue di comunicazione. Da queste ultime o lingue “matrici” traspare il mondo post coloniale e non solo quello, in tutta la sua complessa varietà. Leggere tali autori implica pertanto estendere, ampliandolo, lo sguardo sul mondo e sul significato della mobilità e della migrazione. Significa, in ultima analisi, ridefinire i nostri concetti di autore, lettore e nazione.
Con Tiziano Leonardi, traduttore, presidente nazionale ANITI
Modera Rossella Tramontano
Domenica 13 ottobre
Ore 16:30-17:30 Museo Archeologico Regionale A. Salinas | Information room
Tradurre la memoria: letteratura iraniana, islandese e israeliana in Italia
Se la letteratura è migrazione, possiamo anche dire che è memoria, perché fissa il racconto sulla pagina e lo fa continuare a vivere. La traduzione letteraria fa un passo in più, portando il racconto-memoria in altri luoghi, più o meno lontani. Di questo e altro tratta la tavola rotonda con tre traduttori che sono anche dei “mediatori letterari” da lingue e culture diverse: Silvia Cosimini (Islanda), Giacomo Longhi (Iran) e Raffaella Scardi (Israele).
Con Silvia Cosimini, traduttrice dall’islandese, Giacomo Longhi, traduttore dal persiano, e Raffaella Scardi, traduttrice dall’ebraico
Modera Eva Valvo, traduttrice