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Miseria e traduzione

pubblicato il in Comunicati 2019, Eventi, Incontri, News

I traduttori editoriali guadagnano troppo poco.

Strade ha deciso di lanciare una campagna permanente – #miseriaetraduzione – che ha mosso i primi passi grazie al lavoro di promozione dei nostri eventi a Più libri più liberi, in particolare la tavola rotonda di venerdì 6 dicembre 2019. Alcuni membri di Strade si sono fatti fotografare brandendo la dichiarazione dei redditi, con cifre non invidiabili.

Che fare in concreto? Tra gli obiettivi di Strade c’è l’istituzione di un fondo per la traduzione editoriale verso l’italiano sul modello di quelli già presenti in altri paesi europei. Un’idea sottoscritta da più di 3000 persone, in attesa di un dispositivo di legge praticabile e adatto allo scopo. La campagna #miseriaetraduzione ha l’obiettivo di porre sotto i riflettori sia l’esiguità dei nostri redditi, sia il dramma di una filiera che rischia di perdere un ganglio fondamentale. Dove non c’è lavoro equamente retribuito non ci può essere professionalità.

Di seguito il comunicato stampa diramato a inizio dicembre 2019:

La percentuale dei libri tradotti in italiano continua a essere troppo bassa, e lo stesso vale per i compensi dei traduttori editoriali. Questi i punti chiave da cui muove l’incontro promosso da StradeLab – l’associazione culturale che integra il lavoro di Strade, sezione traduttori editoriali di Slc-Cgil – nell’ambito di Più libri più liberi, in programma venerdì 6 dicembre dalle ore 15 alle ore 17 nella Nuvola, Roma Eur.

In base a cosa si stabilisce il valore economico di un libro? Quanto incidono le riflessioni di natura culturale? Qual è lo spazio riservato ai titoli stranieri nei cataloghi degli editori e sugli scaffali delle librerie? Domande fondamentali nel quadro di una fiera del libro che quest’anno ha come motto proprio “I confini dell’Europa”, confini che, a livello mondiale, la traduzione contribuisce da sempre ad abbattere.

Secondo il rapporto AIE 2019, a fronte di un aumento del fatturato e delle copie vendute i libri in traduzione si attestano sul 13,5% di tutto il pubblicato, quando negli anni Novanta la percentuale era rimasta stabile intorno al 25% e nel 2003 era ancora del 24%. Dati allarmanti, ai quali se ne aggiunge un altro: la riduzione percentuale dei titoli stranieri è proporzionale al reddito dei traduttori, che all’apice della carriera stentano a guadagnare 15.000 euro lordi l’anno.

Con la tavola rotonda «Cultura in traduzione: quanto costa e quanto vale?» Strade intende mettere a confronto le componenti della filiera per ragionare, insieme a rappresentanti politici e istituzionali, su un fenomeno che richiede soluzioni urgenti e concrete, in assenza delle quali la figura professionale del traduttore di libri rischia di scomparire insieme al suo bagaglio di competenze specifiche.

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