Pillole di contratto – Risposte/7
Anche la settima domanda delle nostre “Pillole di contratto” celava una piccola trappola…
Chiedevamo:
La cartella editoriale è di:
- 1800 battute spazi inclusi (che ha ricevuto il 52% ca. delle risposte)
- 2000 battute spazi esclusi (36% ca.)
- 1500 battute spazi inclusi (7% ca.)
E c’è stato circa un 5% di “risposte vuote”, che avevano in un certo senso ragione, perché la risposta esatta era nessuna delle tre.
PERCHÉ?
La dimensione della cartella editoriale non è fissata da norme, ma lasciata alla prassi.
La cartella da 1500 battute risulta diffusa in ambito giornalistico, e per questo normalmente usata come base di calcolo nelle traduzioni svolte per la stampa quotidiana e periodica.
Quanto alla cartella da 1800, fino a prima della vasta diffusione dei software di scrittura ci si basava su una cartella dattiloscritta – e quindi a spaziatura fissa – da 30 righe per 60 battute; tali cartelle tendevano a essere piuttosto omogenee (e perciò le traduzioni erano compensate anche a riga con considerazione del “vuoto per pieno”, vale a dire pagando anche una riga con una sola battuta di dialogo come una riga intera).
I motivi del passaggio alla cartella da 2000 battute, oggi assai diffusa anche se non unica nell’editoria libraria, non sono così chiari (accoglieremo con interesse qualunque elemento o aneddoto in proposito!), se non che la mente umana tende alla semplificazione; “dividere per due e togliere tre zeri” è più facile, conoscendo l’ammontare totale delle battute. E pagare 2000 battute quanto se ne pagavano 1800, naturalmente, conviene al committente.
NB: parliamo sempre di battute e non di caratteri perché consideriamo sempre anche la barra spaziatrice. Se qualcuno dovesse proporvi un compenso a cartella “spazi esclusi”, rispondeteconserenitàcheinquelcasoconsegneretelatraduzionespaziesclusi,iqualipotrannoagevolmenteessereinseritiinsededirevisione,giusto?