Inchiesta: Vita da professionisti
Vita da professionisti è una ricerca rivolta ai professionisti NON dipendenti, di qualsiasi settore, che operano come autonomi o con qualsiasi forma contrattuale a termine, discontinua o precaria.
La ricerca è promossa e condotta dalla Consulta del Lavoro Professionale della Cgil e dalla Filcams Cgil, insieme all’Associazione Bruno Trentin. Dopo la prima ricerca del 2011, questa esperienza prosegue il lavoro di inchiesta e di analisi sulle condizioni e i bisogni dei professionisti.
L’indagine è svolta tramite un questionario on-line, attraverso il quale si indagano i principali aspetti che caratterizzano il lavoro dei professionisti: le condizioni di lavoro, gli aspetti economici e retributivi, gli obiettivi di cambiamento e di miglioramento che i lavoratori chiedono al sindacato.
Per rispondere al questionario vai sul sito: www.vitadaprofessionisti.it
Il questionario è rigorosamente anonimo e i dati saranno analizzati in maniera aggregata.
I risultati serviranno a favorire una discussione pubblica e aperta sulle condizioni di lavoro dei professionisti e sugli interventi necessari per migliorarle.
La ricerca è promossa in collaborazione con le principali Associazioni Professionali sia ordinistiche che non organizzate in ordini e con le categorie Cgil: Agenquadri, Area Politiche Giovanili-Cgil, FILCTEM, FILLEA, FISAC, FLC, FP, NIDIL, SLC, Alta Partecipazione, COLAP, Confassociazioni, Conprofessioni e le oltre 60 Associazioni presenti nella Consulta del Lavoro Professionale della Cgil.
La ricerca è in corso e sta coinvolgendo un’ampia varietà di professioni: commercialisti, ingegneri, giornalisti, informatici, addetti alla sicurezza, infermieri e tante altre professioni che appartengono a tutti i settori di lavoro. Finora sono stati raccolti 2000 questionari e l’obiettivo è quello di diffondere il più possibile la ricerca per intercettare una volontà di partecipazione che appare forte da parte dei professionisti.
Invitamo tutti a promuovere la ricerca e a diffondere il questonario.
All’inchiesta è dedicata anche una pagina Facebook.