Nuovo Manifesto sull’intelligenza artificiale
Strade è tra i firmatari di un nuovo Manifesto degli autori di parola e di immagine sull’uso dell’intelligenza artificiale nel settore culturale, che è stato lanciato oggi in chiusura di un partecipato convegno presso l’Auditorium Palazzo delle Esposizioni di Roma, promosso dalla Federazione Aut–Autori e dalle Associazioni di categoria del Cinema e dell’Audiovisivo, del Teatro, della Radio, della Televisione, delle Immagini, dell’Editoria, della Musica, di tutti gli Autori.
Il Manifesto, che mira a “sensibilizzare le Istituzioni europee e nazionali, denunciando ogni abuso e inerzia che si potrebbero sviluppare in questa complessa fase storica”, chiede tra l’altro “leggi che tutelino la libertà contrattuale degli autori, in un mercato caratterizzato da forte squilibrio di potere negoziale e da asimmetrie informative, prevedendo compensi equi, trasparenza delle condizioni, limiti inderogabili alla cessione dei diritti di sfruttamento economico delle opere”. Le sigle firmatarie si impegnano a creare un Osservatorio sull’utilizzazione dell’intelligenza artificiale.
L’approfondito e interessante dibattito è disponibile su YouTube (l’intervento di STRADE è a 2h26m). Ribadita la necessità di una tecnologia funzionale al progresso umano, ci si è focalizzati sulla difesa della creatività: i contenuti originali non possono costituire il database di servizi – solo impropriamente definiti di intelligenza artificiale – che hanno un intento commerciale a discapito dei diritti morali ed economici dei creatori, e soprattutto del diritto dei fruitori, in particolare delle nuove generazioni, ad essere destinatari di bellezza e valori e ad essere attivi e non solo reattivi.
Tra gli intervenuti (al minuto 3h33m) c’è stato anche l’on. Brando Benifei, membro del Comitato speciale sull’intelligenza artificiale nell’era digitale presso il Parlamento europeo e co-relatore dell’AI Act, secondo il quale il nuovo Regolamento europeo sull’IA intende “tutelare la creatività e l’ingegno umani, che poi sono ciò che permette a un sistema che non capisce quello che fa di funzionare, anche a discapito degli interessi di chi vive del proprio ingegno e del proprio lavoro creativo. Noi non siamo d’accordo e ci siamo schierati per la trasparenza”. Benifei si è inoltre detto contento dell’impegno al confronto da parte di sigle di categoria e realtà istituzionali e disponibile a continuare il lavoro insieme.